domenica 27 luglio 2014

Summer days.

Oggi è sabato e sono a casa.
Non sono una povera asociale, ma fa veramente caldo.

Di norma, riesco a prepararmi in poco tempo, solo che in estate il tempo non è mai a mio favore.

Solitamente succede così:
Mi faccio una doccia, percorro circa un metro (la distanza dal bagno alla mia camera) e mi ritrovo già grondante di sudore.
Cerco di rendere meno seccante la situazione indossando qualche vestitino ultra leggero e traspirante (manco fosse GEOX) e mi trucco un pochino. 

Trucco un occhio, e mi suda la palpebra
(cosa impensabile, ma succede davvero), 
la matita si squaglia, il mascara menomale che è waterproof, altrimenti anche lui avrebbe deciso di suicidarsi.

Passano le ore.

Dopo una preparazione alla meglio, potrei anche uscire e divertirmi.
Nel bel mezzo della serata, a causa dell'umidità, intervengono pure i capelli assumendo una forma indefinita.

MA CHI ME LO FA FARE TUTTI I FINE SETTIMANA,
me ne sto a casa che è meglio.
Questo sabato lo passo a casa in pigiama con il mollettone e la faccia asciutta grazie al condizionatore.

Siamo in estate, ma così è davvero esagerato.

Ma chi porta quella gente ad andare nei lidi a ballare in mezzo a gente tutta appiccicaticcia, me lo chiedo seriamente.

In ogni modo, eccomi qua, che colgo al balzo l'occasione per dare segni di vita.

Oggi tra l'altro mi sento distrutta.
Stamattina mi sono svegliata presto per andare dalle due piccole pesti.
Il sole era alto nel cielo, faceva caldo, così siamo andate al mare.

Io + le bimbe + un canotto di winnie the pooh + tre borsoni colmi di "cremine giochini asciugamani accappatoi costumini e un intero supermercato".

Mi sentivo leggera come una piuma. Con un soffio sarei volata via.

Dopo aver sistemato tutto, decidiamo di riempire il canottino per fare i bagnetto lì dentro.

Avrò fatto circa 5 km per andare prendere l'acqua e riempirlo.
Ma più acqua portavo, più non si riempiva.

Dopo un bel po mi sono resa conto che io portavo l'acqua e una delle bimbe la buttava fuori, 
genio del male

Proprio quando iniziamo a giocare, il cielo si copre di nuvole e inizia il vento.
Nella mente sentivo Albano che cantava:

"FELICITA', è un bicchiere di vino con un panino la felicità".

Però, sicuri di noi stessi rimaniamo in spiaggia e continuiamo a giocare, cercando di non morire per l'aquilone kamikaze di una bambina vicino a noi.

Il vento aumenta, sacchetti volano in acqua, asciugamani che rotolano, sabbia negli occhi.
TORNIAMO A CASA.

Tra lagne e pianti arriviamo a casa e faccio la doccia a loro, e a me (con tutti i vestiti).
Tra pannolini, giochini, e pappa, arrivano le 13 e torno a casa.
Stanca e appiccicosa, (un misto tra salsedine, sudore e pappine).

Mangio, sistemo la cucina e mi sdraio 5 minuti sul divano.
L'unica cosa che desidero è un po di freschetto.
Il tempo di chiudere le palpebre che mio padre mi ricorda che devo uscire per delle commissioni. 
Il solo pensiero di dover salire in macchina mi terrorizza: 
ERA RIMASTA SOTTO IL SOLE.

Mi sono ustionata, 
per non parlare della mia guida con un dito: il volante era rovente.
Dopo un pomeriggio fuori, torno a casa una pezza.

E io stasera dovrei uscire?
Ma anche no. Stringo un patto di lunga amicizia con il divano e la TV.
Ma soprattutto con il climatizzatore e i pinguini.

L'estate non è la mia stagione, penso si sia capito.
Bacioni, Ludo.

venerdì 4 luglio 2014

Because I'm Happy.

Torno sempre dopo tanto, ma torno.

Evvivaaaaa.

Vi ho pensato tanto.
Volevo scrivere qualcosina quasi tutti i giorni, tanto per dare segni di vita ,
MA il senso del dovere me lo impediva.
Sono stata, e lo sono ancora tutt'ora, in piena sessione estiva.

Direte: "BASTA CON QUESTA UNIVERSITA'" !!!!


Che ce posso fà, fa parte de me.

Certe volte è come se la sentissi cantare:

<< Senza de te non pozzu stare perche tu m'apparteneeeeee>> 

ecco, una cosa del genere.

Sottolineando che la musica napoletana è lontana anni luce da me. 

Questa canzone però, calza a pennello.

Comunque...
Tralasciando quindi questa persecuzione chiamata università, 
Io sto bene.
Ho trovato un lavoretto come baby-sitter nel fine settimana. 

Sabato pomeriggio e domenica mattina.
Scopo: andare al mare, giocare, fare il bagnetto al ritorno, se è il caso dare da mangiare.

Guadagno pure più del previsto. Meglio così.

In ogni caso, per me è un piacere e mi distrae un pochettino dal caos presente nella mia testa.
( La chimica fa andare in tilt, o forse solo a me. )

Le bambine a cui bado sono due gemelline di due anni e mezzo, due piccole pesti che corrono-scappano-strillano, però ti regalano un sacco di SORRISI.

Ed è la cosa che appaga di più.

Insomma, morale della favola: vado al mare almeno nel fine settimana, gioco, mi diverto, mi svago, guadagno qualche picciolo e studio il resto del tempo.
Devo dire che posso ritenermi soddisfatta.



Per questo mi godo il momento e se altre cose belle mi capiteranno non potrò che esserne felice.

Un bacione ragazzuoli che ancora mi leggete con pazienza,
TANTECOSEBBBBELLE.